Comunicato Stampa del 26 gennaio 2024
In quanto capofila del Progetto PRESERVERE, abbiamo partecipato alla Conferenza finale del progetto che si è tenuta a Nicosia (Cipro) il 17 gennaio, presso la Foundation Bank of Cyprus.
La Conferenza ha avuto molto successo, con oltre 100 partecipanti, rappresentanti delle istituzioni politiche, delle organizzazioni culturali e dei media.
Gabriella Fabrizi, coordinatrice del progetto, ha tenuto un discorso nella sessione di apertura della Conferenza. Dopo aver ringraziato gli organizzatori della Conferenza (i partner CSI e UCLAN), ha sottolineato l’importanza dell’evento non solo in quanto tappa finale del percorso di due anni che il partenariato ha compiuto con il progetto PRESERVERE ma in quanto occasione per lanciare un messaggio di allarme sulla sempre più preoccupante situazione nel mondo e in Europa per quanto riguarda le discriminazioni e il razzismo.
Come riportato da Lunaria e dall’Ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza e sull’origine etnica (UNAR), i fenomeni di razzismo, xenofobia, nazionalismo, sessismo (basti pensare alla disuguaglianza di genere, al divario retributivo di genere…), omofobia e classismo sono legati alla gestione delle politiche migratorie e dell’immigrazione, alla genesi e alla riproduzione di discriminazioni strutturali e istituzionali.
I dati disponibili (inferiori alla realtà) ci ricordano che il razzismo è quotidiano e strutturale perché coinvolge trasversalmente le dimensioni della vita pubblica, sociale e culturale.
“I discorsi intolleranti nei media o da parte dei politici possono portare ad un aumento dei sentimenti razzisti nei confronti dei migranti e delle altre minoranze, anche sotto forma di capro espiatorio in tempi di crisi economica”. Questo è il monito della sezione sui ‘crimini d’odio’ dedicata ai crimini commessi sulla base di motivazioni xenofobe o razziste nell’ultimo rapporto annuale dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa.
In questo contesto il nostro progetto PRESERVERE ha acquisito nel corso dei mesi sempre più importanza.
Come partenariato, abbiamo potuto indagare l’effettiva attuazione delle direttive europee antidiscriminazione nei nostri paesi partner, abbiamo potuto esplorare le lacune legislative non solo leggendo documenti ma anche confrontandoci con i professionisti. Abbiamo approfondito il tema della discriminazione intersezionale, che avviene sulla base di più motivi o caratteristiche/identità personali, che operano e interagiscono tra loro contemporaneamente in modo tale da essere inseparabili. Abbiamo incontrato seicentoquarantasei professionisti tra formatori, avvocati, assistenti sociali, docenti universitari, studenti, con i quali abbiamo condotto le attività formative
Abbiamo capito che
– Le direttive europee nella maggior parte dei casi sono conosciute solo superficialmente, così come lo è il loro corretto recepimento nelle legislazioni nazionali
– La discriminazione intersettoriale è un concetto ancora poco conosciuto al grande pubblico.
– Esiste una scarsa consapevolezza del quadro reale delle diverse forme di discriminazione e degli strumenti esistenti per combatterla
Abbiamo appreso alcune lezioni
– Solo un sistema di monitoraggio e di tutela capillare sul territorio potrebbe contrastare con maggiore efficacia il fenomeno.
– È necessario fare un capillare e costante lavoro di rete tra istituzioni, enti pubblici, ONG e professionisti
– La formazione costituisce un’esigenza significativa anche per i professionisti più esperti, soprattutto quella che non è compartimentata e che utilizza un approccio olistico”.
Nell’ambito del panel dedicato alle attività del progetto, è intervenuta un’altra componente dello staff di San Saturnino. Valentina Iacono Quarantino ha illustrato diffusamente i dati relativi ai reati di razzismo rilevati in Italia.
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